Etnie di Calabria - Albanesi - Turismo in Albania

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domenica 15 marzo 2009

Etnie di Calabria - Albanesi

Etnie di Calabria - Albanesi
I Luoghi
In Calabria la lingua albanese (arbëreshe) è parlata in 34 centri, fra comuni e frazioni: 25 si trovano in provincia di Cosenza, 3 in provincia di Crotone e 6 in quella di Catanzaro.
Leggende, credenze e canti popolari sono vivi ancora oggi in molte comunità albanesi: il martedì di Pasqua, infatti, in alcuni di questi centri si può ascoltare il Canto di Scanderbeg, in lingua tradizionale, in ricordo di famose gesta epiche. Di origine albanese sono i centri di San Nicola dell'Alto, Pallagorio e Carfizzi, visibile anche dalla produzione artigianale dei tessuti, dai colori e dalla fantasia orientali: gli albanesi della Calabria, infatti, sono abili tessitori; usi e tradizioni si conservano ancora intatti a Spezzano Albanese. Altri centri importanti sono Caraffa, Frascineto, Eianina, Civita, Falconara Albanese e Lungro. In quest'ultimo le usanze, i costumi tradizionali e la lingua arbëreshe sono mantenuti e tramandati: la cattedrale di San Nicola di Mira conserva, infatti, il rito ortodosso; a Vena di Maida si parla tutt'oggi un interessante dialetto. Un importante centro albanese in Calabria è San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, essendo sede del Collegio Italo-Albanese di San Benedetto Ullano, un'importante istituzione culturale e teologica risalente al 1732, trasferita a San Demetrio nel 1794. Tuttavia la nascita del paese risale a una immigrazione di monaci italo-greci avvenuta nel X secolo e a un'altra ondata di gente greca verificatasi nel XVI secolo. Anche Frascineto è un paese di grande interesse in tal senso. Qui si trovano il Centro Ricerche "G. Kastriota", che promuove diversi eventi legati alla cultura italo-albanese; la Biblioteca "A. Bellusci", comprendente circa 10.000 volumi, con traduzioni in diverse lingue; e l'Istituto Comprensivo "E. Koliqi" dove si insegna la lingua albanese. Le cerimonie religiose di origine greco-ortodossa sono molto suggestive: particolarmente interessante è il rito del matrimonio, durante il quale avviene l'incoronazione degli sposi. Anche i canti corali sono molto belli: ricchi di melodia, tanti di questi, sono ispirati al ricordo di Giorgio Castriota "Scanderbeg", grande condottiero ed eroe nazionale.

I canti popolari e religiosi, le leggende, i racconti, i proverbi riecheggiano un forte spirito di comunanza e solidarieta' etnica. I motivi ricorrenti sono la nostalgia per la patria perduta, il ricordo delle leggendarie gesta di Scandenberg, la tragedia della diapsora in seguito all'invsione ottomana. La coscienza di appartenere a una stessa etnia, ancorche' dispersa e disgregata, di coglie tra l'altro in un motto molto diffuso, che i parlanti albanesi spesso ricordano quando si incontrano: "gjaku yne i shprishur", che vuol dire "il sangue nostro sparso". I motivi della tradizione popolare si ritrovano nella letteratura, che proprio da cio' mosse i primi passi.

Altri elementi originari della cultura arbëresh sono giunti ai nostri tempi attraverso una storia secolare, e mantengono una loro forza di rappresentazione dell'organizzazione delle comunita'. Tra essi ricordiamo la "vatra", il focolare, il primo locus culturale attorno a cui si muoveva la famiglia; la "gjitonia", il vicinato, il primo ambito sociale al di fuori della casa come continuita' della famiglia e primo accesso alla comunita'. Ancora: la "vallja", una danza accompagnata dal canto, ma piu' profondamente un momento fortemente sociale di compattezza dell'intera comunita' in particolari circostanze dell'anno; la "vellamja", la fratellanza, rito di parentela spirituale; la "besa", la fedelta' all'impegno, quasi un rito di iniziazione sociale con precisi impegni di fedelta' agli impegni presi, senza alcuna prevaricazione.

La consapevolezza della necessita' di una valorizzazione e tutela della cultura albanese ha favorito la nascita di associazioni e circoli culturali, e ha dato luogo a iniziative e manifestazioni culturali. Tra gli aspetti fondamentali della tradizione degli albanesi di Italia, un posto decisivo spetta alla religione.

fonte : http://www.calabriaonline.com/

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